giovedì 2 febbraio 2012

Da Il Tropico del Cancro

Niente che m'era successo finora era bastato a distruggermi, nulla era andato distrutto, se non le mie illusioni. Io ero intatto. Il mondo era intatto. Domani poteva anche esserci la rivoluzione, l'epidemia, il terremoto, domani poteva non restare viva un'anima a cui volgersi per compassione, per aiuto, per fede. A me sembrava che la grande calamità si fosse già manifestata, che io non potevo essere più veramente solo che in quel preciso momento. Decisi che non mi sarei attaccato a nulla, che non avrei atteso nulla, che d'ora in poi avrei vissuto come un animale, una bestia da preda, un pirata, un predone. Anche se dichiarassero la guerra e toccasse a me di andare, io afferrerei la baionetta per affondarla, affondarla fino all' elsa. E se stupro fosse ordinato, stuprato io avrei, con il massimo zelo. E proprio in quell'attimo, nell''alba tranquilla di un giorno nuovo, non era forse la terra vertiginosa di delitti e di miserie? La marcia incessante della storia aveva mai alterato, vitalmente alterato, un elemento solo della natura dell'uomo? Da ciò che egli chiama la parte migliore della natura, l'uomo è stato tradito, ecco tutto. Di limiti estremi del suo essere spirituale l'uomo si ritrova nudo come un selvaggio. E quando trova, per modo di dire, Iddio, allora è pulito e schietto: uno scheletro. Bisogna intrufolarsi nella vita per metter su carne. Su qualunque crosta mi si fermi l' occhio, io voglio piombarci sopra, e divorare. Se vivere è il meglio che ci sia, allora voglio vivere, a costo di diventare cannibale. Finora ho cercato di salvare la mia pellaccia preziosa, ho cercato di conservare i pochi pezzi di carne che mi nascondono le ossa. Ne ho abbastanza. Ho raggiunto i limiti della sopportazione. Son con la schiena al muro, non posso ritirarmi più indietro. Per ciò che riguarda la storia sono morto. Se è rimasto qualcosa, più in là, dovrò balzare indietro. Ho trovato Dio, ma non è sufficiente. Io sono morto solo spiritualmente. Fisicamente sono vivo. Moralmente sono libero. Il mondo da cui mi sono staccato è un serraglio. Erompe l'alba su un mondo nuovo, una giungla in cui gli spiriti magri vagano con artigli aguzzi.
Se io sono una iena, sono una iena magra e affamata: vado a ingrassarmi.

Henry Miller

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