giovedì 11 ottobre 2012

Il cuore nel boccale

Nello studio del dottore Imrè Littman, sul tavolo,
c'è il cuore della signora Janos Sciabai.
Se ne sta un po' imbronciato e un po' orgoglioso
dritto in un boccale circondato di rose
che di calde albicocche hanno il colore.

E' tagliato nel mezzo da un lungo segno fine
il cuore che fu quello della signora Sciabai.
Dottore, da che viene quella ferita? Un bisturi,
una frase malevola, un'azione sleale?
C'è qualcuno che piange la signora Sciabai?

Trent' anni ha, dice l'etichetta nera,
il cuore che fu quello della signora Sciabai.
Che fa il signor Sciabai, lo sposo ch'ebbe forse?
Prende l'aperitivo contemplando la sera
come sempre, dai vetri del caffè Rojakèrt?

Eccolo denudato in quel vaso bizzarro
il cuore che fu quello della signora Sciabai.
Chi lo sa quante volte ella ha riempito
di dolci marmellate boccali di quel tipo
ma il coperchio per certo non era di garza.

Sta qui se pure senza ritorno è partito
il cuore che fu quello della signora Sciabai.
Il dottore si è messo quel viscere di fronte
tenta di penetrare il segreto che nasconde
la morte venne da un' arteria o dall' amore?

Che nello studio chiaro di un medico sapiente
come il cuore della signora Janos Sciabai
dopo di noi possa servire a qualcosa
il nostro cuore, accanto ad una bellissima rosa,
in un boccale pulito, come fosse vivente.

Nazim Hikmet

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