sabato 24 marzo 2012

Di questo

Amore

Forse,
forse un giorno
da un viottolo dello zoo
lei -
lei che amava le bestie -
entrerà nel parco,
sorridente,
come nella foto sul tavolo.
E' tanto bella lei -
certo rinascerà.
Il vostro
trentesimo secolo
sorvolerà
lo sciame d'inezie che dilaniano il cuore.
Ci ripaghiamo ormai
dell'amore non vissuto
con le stelle di notti senza fine.
Risuscitami,
non foss'altro perchè
da poeta
t'ho atteso,
ripudiando le assurdità di ogni giorno!
Risuscitami,
anche solo per questo!
Risuscitami -
voglio vivere tutta la mia vita!
Perchè non ci sia più l'amore - ancella
di matrimoni,
di lascivia
e di un pezzo di pane.
Maledicendo i letti,
balzando su dal materasso,
si espanda l'amore in tutto l'universo.
Perchè il giorno,
che il dolore degrada,
non sia mendicato per amor di Cristo.
Perchè tutta la terra
si rivolti
al primo grido:
"Compagno!"
Per non essere più vittime
dei covi delle case.
Perchè possa
nella famiglia
d'ora in poi
essere padre almeno l'universo,
essere madre almeno la terra.

Vladimir Majakovskij
1923

martedì 20 marzo 2012

Felix Labisse







Lo straordinario e da noi quasi sconosciuto pittore Felix Labisse nasce il 9 marzo 1905 a Marchiennes, nel nord della Francia. Dopo la Prima Guerra Mondiale la famiglia si trasferisce a Ostenda, dove Felix conoscerà James Ensor. Il famoso pittore belga incita Labisse a dipingere a sua volta, le sue prime opere risalgono al 1922. Fonda assieme all'amico cicneasta Henri Stork la Galerie d'Art Moderne e il Club du Cinèma de Ostende. Negli anni '30 ritorna in Francia e vive a Parigi, dove diventa amico dell'attore e regista Jean-Louis Barrault, del poeta Robert Desnos e di Antonin Artaud. Nel 1935 Felix Labisse entra in contatto con il gruppo dei surrealisti, conosce Max Ernst, Paul Delvaux, Andrè Masson, Renè Magritte, ma anche lo scrittore e poeta Raymond Queneau. Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, tornato dal fronte, si dedica completamente alla pittura, diventando un artista molto stimato nel giro dei giovani pittori francesi. Nel 1947 si unisce al recente Surrèalisme Revolutionnaire, una sfida di alcuni elementi del gruppo, che con l'intenzione di unire arte e impegno politico porteranno alla spaccatura decisiva del gruppo dei surrealisti, soprattutto dopo la disapprovazione e la condanna da parte di Andrè Breton. Negli anni '50 collabora con Jean-Paul Sartre alla realizzazione delle scenografie per la pièce Il Diavolo e il buon Dio. Continua la sua carriera di pittore, espone in Francia e in Europa e nel 1966 è nominato membro dell'Accademia delle Belle Arti. Muore il 29 gennaio 1982 a Neully - sur - Seine.













domenica 11 marzo 2012

Zelda Sayre





E' nata il 24 luglio 1900 a Montgomery, e deve il suo nome a ben due romanzi: Zelda: a Tale of Massachussets Colony, di Jane Howard e Zelda's Fortune, di Robert Edward Francillon.



Moglie profondamente innamorata dello scrittore Francis Scott Fitzgerald, ballerina, pittrice e scrittrice a sua volta, dopo la luna di miele in una New York all'apice della creatività mondana si trasferisce con il neomarito in Europa negli anni '20, dove a Parigi frequentano entrambi i salotti letterari curati e gestiti da famosi mecenati come Gertrude Stein e la sua compagna Alice Toklas. Questi salotti sono animati dalla presenza di Pablo Picasso, Fernand Lèger, Rodolfo Valentino e Ernest Hemingway.



Viaggia con Fitzgerald in Italia e in Africa, tornata negli Stati Uniti riscopre la danza e decide di fare la ballerina, ma viene travolta da un violento esaurimento nervoso che la porterà per la prima volta in una clinica psichiatrica. Dipinge e inizia a scrivere un romanzo Lasciami l'ultimo valzer che verrà pubblicato nel 1932 con enorme insuccesso di vendita. Questo fallimento, unito a quello del matrimonio con un sempre più insopportabile e alcolizzato Fitzgerald, la porterà alla pazzia. Ossessionata e malata di schizofrenia, respinta dallo stesso marito con il quale frequentava salotti letterari e sale da ballo facendo risaltare la sua spontanea modernità di pensiero, viene ricoverata in un ospedale psichiatrico in Carolina del Nord. Si dedica alla stesura di un nuovo romanzo che non viene però ultimato. Il 10 marzo 1948 Zelda Sayre muore durante un incendio assieme ad altri degenti della struttura .



Alla vita di Zelda Sayre è stato dedicato il fumetto Superzelda di Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta, alcune tavole sono in mostra fino al 25 marzo al Circolo Arci Zuni di via Ragno a Ferrara.

sabato 10 marzo 2012

Alla mia nazione

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico,
ma nazione vivente, ma nazione europea :
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, perfetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccolo borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli stessi palazzotti,
tra case coloniali scrostate come chiese.
Proprio perchè tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perche fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perchè sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto il tuo male: colpa di ogni male.
Srpofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

Pier Paolo Pasolini

venerdì 9 marzo 2012

Un poeta

Un poeta
è un essere unico
In tanti esemplari
Che pensa solamente in versi
e non scrive che in musica
Su soggetti diversi
Sia rossi che verdi
Ma sempre magnifici

Boris Vian

giovedì 8 marzo 2012

Martino


Era figlio di un semplice operaio
la sua storia è molto breve
i suoi capelli erano neri come la notte
(che cova sciagure)
aveva solamente due amici
Sergej, un gatto vecchio e sordo
e Antonio Gramsci, che
se ne stava incorniciato alla parete,
come al solito. Martino
viveva e nessuno sapeva niente di lui

Antonio Gramsci, lo osservava di soppiatto,
spione comunista, ma il suo sguardo
non era mai malevolo
"Benvenuti in Italia, dove niente è impossibile
quanti poeti! quanti scienziati!"

Dove la guerra è bella, anche se fa male
anche fra di noi -
ma il mio cuore non è abbastanza grande
per sopportare tutte le sue periferie
Ma che t'importa di Martino
prono sull'asfalto
qualcuno lo calpesta
altri lo soffocano
qualcun' altro poi lo deride
e poi chi se ne frega
a lavorare alle sei del mattino
io non ci vado più
se mi guardi negli occhi
io non guardo per terra
non guardo la tv
stringo amicizia con chi cazzo mi pare
guido con prudenza, e moderatamente
bevo!

Era figlio di un semplice operaio
la sua storia è molto breve
i suoi capelli erano neri come la notte
(la notte nera, che cova sciagure)
aveva soltanto due amici
Sergej, un gatto vecchio e sordo
non vedeva più i topi e non giocava più con le mosche
il benevolo filosofo
se ne stava incorniciato alla parete
come al solito
o se ne stava incorniciato come al solito
vicino a "selling england by the pound"
alla finestra, il vecchio Sergej
rimasto solo e triste
vorrebbe acchiappare la luna
con le sue zampette grigie -
Il mio cuore non è abbastanza grande
da sopportare tutte le sue periferie
Che t' importa di Martino, prono sull'asfalto?
qualcuno lo calpesta
qualcuno lo soffoca
qualcuno lo deride
e poi chi se ne frega
ed è così che Martino
mi lascia senza amore
mi lascia senza di lui
"Benvenuti in Italia, dove tutto è possibile
guarda che sole! Guarda che mare!
Benvenuti in Italia, dove niente è impossibile
quanti poeti! Quanti scienziati!"

Dove la guerra è bella!
Anche se fa male
anche fra di noi
ma il mio cuore
non è abbastanza grande
per sopportare tutte
le sue periferie
Se mi tocchi il cuore
io te lo porto via!
In discoteca non ci vado mai
faccio all'amore con chi voglio io
prudentemente guido
e moderatamente bevo
ma se mi fai incazzare
mi arrabbio per davvero -

Io, sono il cielo blu
sono il suo temporale
io sono il mondo intero
sono il cominciamento
sono la fine di ogni cosa
l'orizzonte
Sono io

qualcuno lo calpesta
qualcuno lo soffoca
qualcuno lo deride
ed è così che Martino
mi lascia senza amore
mi lascia senza di lui

(Il Teatro degli Orrori - da Il Mondo Nuovo, 2012)

venerdì 2 marzo 2012

Spot

Da stasera, al Cafè degli Artisti in via Ragno 12, a Ferrara, saranno in esposizione opere grafiche di mia produzione -



Dècollage di ispirazione Nouveau Rèalisme e fotografie debitrici del grande Aleksandr Rodchenko. A cominciare dalla seconda parete a sinistra.


Ingresso libero - per tutti -



Le fotografie sono analogiche.



Vi aspetto stasera anche al Circolo Zuni situato nella stessa via, al 15, causa concerto di Davide Toffolo e presentazione delle fotografie on the road di Cecilia Ibanez - che ha immortalato con sessantaquattro scatti in bianco e nero le band dell'etichetta discografica indipendente La Tempesta.












- piccola autodimostrazione.