Oh tu, miliardi due di solitudine
accoppiata, non tema di rinascere,
umanità per te. Mia madre affranta
non ti intese, come me ti aumentò in pena.
Piangere ti ho vista sul gelo dei fiumi,
come un bimbo ferito dall'ardore
dei ghiacci: uccidere, morire, e come
non vissuta, risplendere sulle mura
di grandi chiese. Sui monti ti ho visto
e nelle stalle, a cuccia: vivi come
se fossi: ben ti meriti la morte
per madre! Esangue attendi ti dissanguinano, e
sempre ti addita la pazzia associante,
che ti ritrova in ogni sofferenza.
Attila Jòsef
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