Bevo ad una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all'inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.
Anna Achmatova
1934
giovedì 26 gennaio 2012
mercoledì 25 gennaio 2012
Io ero solamente ciò
Io ero solamente ciò
che tu toccavi, quello
su cui - notte fonda, corvina -
la fronte reclinavi tu.
Io ero solamente ciò
che tu là in basso distinguevi:
sembiante vago, prima, e poi
molto più tardi, tratti.
Sei tu, ardente, che
sussurrando hai creato
la conchiglia dell'udito
a destra, a manca, là, qui.
Tu che nell'umida cavità,
tirando quella tenda,
hai messo voce, perchè
potesse te chiamare.
Cieco ero, nulla più.
Tu, sorgendo, celandoti,
ha dato a me la facoltà
di vedere. Si lasciano scie
così, e si creano così
mondi. Spesso, creati,
si lasciano ruotare così,
elargendo regali.
E, gettata così
in caldo, in freddo, in ombra, in luce,
persa nell'universo,
ruota la sfera e va.
Iosif Brodskij
1980
che tu toccavi, quello
su cui - notte fonda, corvina -
la fronte reclinavi tu.
Io ero solamente ciò
che tu là in basso distinguevi:
sembiante vago, prima, e poi
molto più tardi, tratti.
Sei tu, ardente, che
sussurrando hai creato
la conchiglia dell'udito
a destra, a manca, là, qui.
Tu che nell'umida cavità,
tirando quella tenda,
hai messo voce, perchè
potesse te chiamare.
Cieco ero, nulla più.
Tu, sorgendo, celandoti,
ha dato a me la facoltà
di vedere. Si lasciano scie
così, e si creano così
mondi. Spesso, creati,
si lasciano ruotare così,
elargendo regali.
E, gettata così
in caldo, in freddo, in ombra, in luce,
persa nell'universo,
ruota la sfera e va.
Iosif Brodskij
1980
martedì 24 gennaio 2012
mercoledì 18 gennaio 2012
Evviva l'asso nero!
Evviva l'asso nero!
Evviva quest'alleanza
di vanagloria e slealtà!
Sui ponti bui della conoscenza,
sotto tutti i lampioni - amore!
Io, il mio sangue bugiardo
canto - nelle vene sleali.
A tutti gli sleali a me cari
che verranno - io bevo!
Evviva il commediante!
Evviva il nastro rosso
nei miei capelli allegri!
Evviva i bambini nelle scuole,
che cresceranno più di noi!
E, al limite della giovinezza,
all'ombra dei fichi inariditi -
a tutte le fatali tue amanti
che verranno - io bevo!
Marina Cvetaeva
1919
Evviva quest'alleanza
di vanagloria e slealtà!
Sui ponti bui della conoscenza,
sotto tutti i lampioni - amore!
Io, il mio sangue bugiardo
canto - nelle vene sleali.
A tutti gli sleali a me cari
che verranno - io bevo!
Evviva il commediante!
Evviva il nastro rosso
nei miei capelli allegri!
Evviva i bambini nelle scuole,
che cresceranno più di noi!
E, al limite della giovinezza,
all'ombra dei fichi inariditi -
a tutte le fatali tue amanti
che verranno - io bevo!
Marina Cvetaeva
1919
martedì 17 gennaio 2012
Parente della Morte
Io sono parente della Morte.
Amo l'amore morente,
amo baciare
chi se ne va.
Amo le rose malate,
le vogliose donne sfiorenti,
e i lucenti, malinconici
tempi d'autunno.
Amo il richiamo spettrale
delle ore tristi
e il fratello giocoso
della grande e santa Morte.
Amo coloro che partono,
che piangono e si destano
e, nei freddi mattini brinati,
i campi.
Amo la stanca rinuncia,
il pianto senza lacrime,
la pace, rifugio di saggi, di poeti
e di malati.
Amo i delusi, gli infermi,
coloro che sono fermi,
gli increduli, i tristi:
il mondo.
Io sono parente della Morte.
Amo l'amore morente,
amo baciare
chi se ne va.
Endre Ady
1907
Amo l'amore morente,
amo baciare
chi se ne va.
Amo le rose malate,
le vogliose donne sfiorenti,
e i lucenti, malinconici
tempi d'autunno.
Amo il richiamo spettrale
delle ore tristi
e il fratello giocoso
della grande e santa Morte.
Amo coloro che partono,
che piangono e si destano
e, nei freddi mattini brinati,
i campi.
Amo la stanca rinuncia,
il pianto senza lacrime,
la pace, rifugio di saggi, di poeti
e di malati.
Amo i delusi, gli infermi,
coloro che sono fermi,
gli increduli, i tristi:
il mondo.
Io sono parente della Morte.
Amo l'amore morente,
amo baciare
chi se ne va.
Endre Ady
1907
domenica 15 gennaio 2012
Senza speranza
Lentamente, penosamente
E l'uomo infine arriva ad una piana
sabbiosa, triste ed umida: si guarda
intorno, pensieroso, e con la testa
saggia fa cenno, non ha più speranze.
Anche io cerco, senza inganno alcuno,
di guardare intorno, lievemente.
Sulle foglie del pioppo gioca un guizzo
argenteo d'ascia. Il mio cuore si siede
sul ramoscello del nulla, il suo corpo
minuscolo rabbrividisce muto:
intorno a lui dolcemente d'adunano,
lo guardano, lo guardano le stelle.
Attila Jòzsef
E l'uomo infine arriva ad una piana
sabbiosa, triste ed umida: si guarda
intorno, pensieroso, e con la testa
saggia fa cenno, non ha più speranze.
Anche io cerco, senza inganno alcuno,
di guardare intorno, lievemente.
Sulle foglie del pioppo gioca un guizzo
argenteo d'ascia. Il mio cuore si siede
sul ramoscello del nulla, il suo corpo
minuscolo rabbrividisce muto:
intorno a lui dolcemente d'adunano,
lo guardano, lo guardano le stelle.
Attila Jòzsef
giovedì 5 gennaio 2012
Aleksandr Rodchenko
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Giunge al termine la grande mostra di Aleksandr Rodchenko a Roma, prolifico e geniale fotografo che con Vladimir Majakovskij inventò la pubblicità costruttivista. Proprio per il poeta della rivoluzione Rodchenko si cimentò nell'allora poco utilizzata arte del collage e del fotomontaggio, relizzando numerose illustrazioni ai poemi, collaborando con Lili Brik per progetti di copertine ( ad esempio Di Questo) e manifesti. Lavorò per importanti riviste di settore, tra cui, Sovietskoie Kino, Krasnoie, Radioslouchatel e Novij LEF. Il taglio oroginalissimo delle sue fotografie, così personale, che secondo le autorità presentava uno stile troppo occidentale, impone una evidente spaccatura tra la vecchia e la nuova fotografia nascente degli anni '20 - '30. Notevoli sono anche le elaborazioni grafiche effettuate in collaborazione con la moglie Varvara Stepanova, artista sublime e raffinata ma semisconosciuta in Italia, gli intensi ritratti di Majakovskij e della famiglia Brik, e le documentazioni fotografiche sul lavoro, lo sport e il circo nella Russia degli anni '30.
Le trecento opere rimarranno in mostra fino a domenica 8 gennaio.
Nel manifesto: Lili Brik
mercoledì 4 gennaio 2012
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